A quattordici anni dalla sua scomparsa, il Popolo della Libertà ieri sera ha ricordato Pinuccio Tatarella in una manifestazione densa di emozioni, in cui hanno trionfato i valori di un centrodestra moderno, che sa parlare alla gente e si propone per il “buon governo”, proprio come voleva il Ministro dell’armonia. In una gremitissima sala di Villa Romanazzi Carducci, a Bari, il ricordo di Pinuccio Tatarella è rivissuto nelle parole di Francesco Amoruso, Coordinatore regionale del PdL della Puglia, Angiola Filipponio Tatarella, vedova di Pinuccio e già deputato del PdL, Maurizio Gasparri, Presidente del gruppo parlamentare del PdL al Senato, e Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Regionali nell’ultimo Governo Berlusconi. Ad introdurli è stato il Sen. D’Ambrosio Lettieri, Coordinatore del PdL di Bari.
«Quattordici anni fa scomparve uno dei protagonisti della politica pugliese e italiana – ha sottolineato Francesco Amoruso –. Come filo conduttore di questa manifestazione abbiamo scelto una sua frase che, seppur scritta negli anni Ottanta, è ancora, purtroppo, pienamente attuale: ‘Destra e sinistra sono due alternative, sono due valori alternativi, il centro non è un valore. È una zattera, è un traghetto che va dalla riva destra a quella sinistra, ospita passeggeri quando una delle due rive è debole, rimane senza passeggeri quando tutte e due le rive sono forti’. Se oggi Tatarella potesse essere qui tra noi, vedrebbe quello che era il suo sogno realizzato nel PdL, in un centrodestra che vince e che sa governare».
«Per mio marito era importante il senso d’identità. In periodi in cui si chiede agli elettori il consenso, ci si domanda se esista ancora una distinzione tra destra e sinistra – ricorda Angiola Filipponio Tatarella, vedova di Pinuccio –. Io sono di Destra, la mia identità si riconosce nella sacralità della Vita dell’innocente, nel diritto al lavoro, inteso non solo come sostentamento materiale, ma anche come una fonte di realizzazione della persona; nella libertà personale, sociale ed economica; nella certezza del diritto come valore giuridico; nella pena come conclusione di processi giusti; nel merito, nella cultura e nella Patria. Questo è fare politica e, se il filosofo Hegel amava dire ‘di notte tutte le vacche sono nere’, in quest’ottica l’antipolitica non può essere una risposta alla gente».
«La sua abilità di ricucire, ricomporre, recuperare, ampliare, mi riporta alla mente ‘Oltre il Polo’ – ha affermato Raffaele Fitto –. Purtroppo il suo progetto si è realizzato quando Pinuccio non poteva più ammirarlo, ma noi continuiamo, nel solco del suo insegnamento, a riunire le anime del centrodestra, scritto volutamente senza trattino. Quando mossi i primi passi del mio percorso politico da segretario regionale del Partito Popolare Italiano, qualcosa di simile a una delle zattere di cui parlava Pinuccio, ebbi la possibilità con lui di instaurare un discorso e un cammino che portò gran parte del ‘centro’ a riconoscersi convintamente nelle idee di un nuovo e moderno centrodestra. Anche se questo processo ora sembra essersi involuto – ha concluso Fitto –, dal suo ricordo dobbiamo ripartire per riunire il popolo il centrodestra, ritrovando quella coerenza e quella linearità che ci hanno sempre contraddistinti».
«Oggi il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, ha ricordato con un tweet ed una foto Pinuccio Tatarella – ha esordito Maurizio Gasparri –. Questo ci riporta ai momenti in cui con c’era Fisichella in Alleanza Nazionale e Miglio nella Lega Nord. Tatarella si sedeva ad un tavolo con entrambi e trovava una sintesi tra le diverse posizioni. Ringrazio Amoruso per averci riportato questa frase, scritta nell’articolo “Le due rive”, di un’attualità sconvolgente e che dimostra la lungimiranza di Pinuccio, che è ancora in grado di fornirci risposte per questo periodo. La Destra italiana ha sempre cercato di guardare oltre e non di rinchiudersi nel suo particolare. È successo per il Movimento Sociale Italiano, che si è aperto nel Dopoguerra alla democrazia partecipando alle elezioni e a governi, e per Alleanza Nazionale, fusasi con Forza Italia nel PdL. Quello che assolutamente dobbiamo evitare – ha concluso Presidente del gruppo parlamentare del PdL al Senato – sono le scissioni, perché non rappresentano il modo giusto per portare avanti le nostre idee. Dobbiamo invece parlare, trattare e ricomporre le diaspore che non permetterebbero al centrodestra di governare».
Twitter@PDLPUGLIA
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