domenica 10 febbraio 2013

Medicina generale: Vendola ignora, il Pdl ascolta



di Luigi d'Ambrosio Lettieri

Garantire un modello sanitario universalistico nel rispetto dei principi di solidarietà ed equità e nel segno della responsabilità, in modo da sottrarre un settore così delicato alle squallide speculazioni politiche che hanno visto destinare cospicue risorse pubbliche alla costruzione di carriere politiche personali invece che alla costruzione di un sistema più efficiente. È il caso della Puglia dove quegli stessi soggetti chiamati a governare, riorganizzare e garantire il diritto dei cittadini alla cura, all’assistenza e alla prevenzione, ne hanno pregiudicato l’accesso. È questo in sintesi il modello riproposto dal PdL di cui, prima dell’avvento della cosiddetta narrazione vendoliana di una supposta Puglia migliore, aveva posto le basi per una riorganizzazione del sistema che si affrancava da una cultura ospedalocentrica  per fornire ai cittadini servizi territoriali capillari ed attrezzati.

Oggi abbiamo la disperata necessità di dare sostegno, forza  e rilancio ala politica sanitaria del territorio che non può essere avviata se non  attraverso un serio percorso di concertazione con i medici di medicina generale che sono le vere sentinelle della settore e il cui necessario coinvolgimento potrebbe dare un contributo significativo all’ottimizzazione delle risorse disponibili ed efficienza ai servizi in modo da ridurre sensibilmente le liste d’attesa che nella nostra regione sono diventate improponibili.
Allo stesso tempo si deve intervenire sul percorso formativo dei medici di medicina generale abolendo il divieto dell’esercizio della libera professione e superando il principio delle borse di studio per favorire la contrattualizzazione.

(dichiarazione resa all’incontro organizzato dal sindacato di categoria dei medici di medicina generale FIMMG e  dalSegretariato Italiano Giovani Medici).

Twitter@PUGLIAPDL

Nessun commento:

Posta un commento