giovedì 7 febbraio 2013

Obama contro Standard & Poor’s: ma chi fa chiarezza anche in Italia?



di Luigi d’Ambrosio Lettieri

Contro lo strapotere e le intromissioni speculative delle agenzie di rating mi sono fatto promotore l’anno scorso, insieme ad altri 40 parlamentari del PdL di una forte iniziativa che ci ha visti presentare alla procura di Trani un atto di costituzione di parte civile della parte offesa proprio contro Standard & Poor’s. La stessa agenzia di rating cui oggi, nientemeno che il presidente degli Usa, Obama, chiede un risarcimento di 5 miliardi di dollari per i danni causati dalla crisi del subprime nel 2007. E dietro l’angolo si profilano novità anche per Fitch e Moody’s. In Italia, le richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura tranese nei confronti dei dirigenti di Standard & Poor’s e Fitch confermano un quadro gravissimo e inquietante che rafforza il nostro impegno a proseguire una battaglia di democrazia che tuteli le prerogative dello Stato e dei cittadini italiani. 

Se, infatti, come sostiene l’impianto accusatorio della Procura, dovesse venir fuori la conferma che le pagelle emesse dalle agenzie sullo stato di salute dell’economia italiana e delle relative azioni di rilancio messe in campo dal Governo Berlusconi allora in carica, fossero state il frutto di manipolazioni, dunque falsate e distorte, il danno politico, sociale, umano ed economico sarebbe di portata enorme. La Corte dei Conti del Lazio calcola quello economico intorno ai 120 miliardi di euro.
Ci auguriamo, quindi, che presto si possa fare chiarezza su questa pagina piena d’ombre e si possano dare risposte ad interrogativi inquietanti.

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