Una priorità nazionale, da discutere a livello europeo, al cui tavolo deve sedere il premier del prossimo Governo italiano, così come hanno fatto Francia e Germania: questo deve essere l’Agricoltura per l’Italia, non un settore Cenerentola. Il PdL è pronto e sta lavorando a questa prospettiva ineludibile, avanzando proposte concrete nel merito di quella che chiama “agri-agenda” in un’ottica di confronto permanente con le associazioni di categoria e sulla base di step ben definiti: eliminazione dell’Imu sui terreni e i fabbricati funzionali ad attività agricoli; rilancio della imprenditoria giovanile in campo agricolo attraverso la riduzione fiscale per i giovani che aprono imprese agricole e attribuzione di appezzamenti del demanio agricolo per creare nuove imprese; maggior tutela degli interessi italiani nel negoziato per la Politica Agricola Comune (PAC); tutela delle produzioni tipiche italiane dalla contraffazione.
Ne hanno discusso a Bari il sen. del PdL Luigi d’Ambrosio Lettieri che, insieme al collega sen. Antonio Azzollini e all’europarlamentare Sergio Silvestris, ha incontrato i vertici di Confagricoltura Puglia.
Sono tre i livelli su cui intervenire: quello pugliese, nazionale ed europeo. Tre livelli importanti anche sul piano legislativo, compreso quello regionale con cui i parlamentari sono chiamati a fare da cerniera.
Sul piano europeo il Governo che sarà espresso dalla maggioranza che uscirà dalle urne alla fine di febbraio sarà chiamato ad una assunzione chiara di responsabilità e dovrà avere la capacità di fronteggiare le richieste dei Paesi più forti, facendo gli interessi dell’Italia e invertendo la tendenza a rendere egemone il settore agricolo in chiave continentale (l’80%) con una maggiore attenzione all’agricoltura mediterranea. La posta in gioco è stabilire il prossimo budget per la Pac. E non è poco.
Sul piano nazionale, occorrerà mettere mano all’imposta che ha colpito in maniera mortale il settore con l’obbligatorietà degli accatastamenti dei fabbricati rurali e un aumento della tassazione che ha raggiunto anche il 400%. Ma anche difficoltà di accesso al credito, costo del lavoro, eccesso di burocrazia e contrattualizzazione sono prioritari.
Bocciata senza appello la norma regionale sugli indici di congruità approvata dal governo Vendola che, se dovesse restare, decreterebbe il fallimento della maggior parte delle aziende agricole pugliesi. Particolarmente pressante il problema della sicurezza che va affrontato con strumenti efficaci a livello regionale.
Internazionalizzazione, valorizzazione di filiera, reimpostazione del settore su innovazione e imprenditoria giovanile, produttività e competitività non possono che declinarsi, per d’Ambrosio Lettieri, Azzollini e Silvestris, in politiche costruttive e di ampio respiro, che non cedano a tentazioni ideologiche così come avviene in Puglia e guardino al settore non come ad una corporazione chiusa nei propri interessi, ma come ad una associazione di imprese che fanno l’interesse della comunità, contribuendo ad aumentare significativamente il Pil della regione e del Paese e, dunque, l’occupazione.
Il coinvolgimento del settore agricolo e agro-alimentare deve essere complessivo ed entrare nel merito di provvedimenti dirimenti come il piano paesaggistico, su cui il Pdl lancerà, subito dopo la parentesi elettorale, una forte iniziativa di confronto.
Twitter@PUGLIAPDL
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