Un dramma sociale senza precedenti. Uno tsunami assurdo e devastante, che minaccia di far precipitare nella disperazione centinaia di famiglie bitontine. La chiusura dello stabilimento barese della Bridgestone Europa, nota azienda multinazionale dedita alla produzione mondiale di pneumatici per autovetture, annunciata entro il primo semestre del prossimo anno, potrebbe avere conseguenze deleterie per la città di Bitonto, che vanta circa 300 operai. Ed è bene rammentare che ad ogni lavoratore corrisponde una famiglia, che, a questo punto, rischia di finire sul lastrico. Il Gruppo consiliare del Popolo della Libertà, consapevole della situazione gravissima che sta per abbattersi sulla comunità cittadina, tempestivamente interroga l’amministrazione per sapere quali provvedimenti intenda prendere per far fronte a questa tragedia socio-economica.
Tenuto conto che lo stabilimento di Bari avrebbe chiuso sia l'anno 2011, con un utile di esercizio di oltre 6 milioni di euro, sia il 2012 in attivo e, pertanto, l'eventuale riduzione delle commesse non avrebbe reso i bilanci aziendali negativi, urge sapere per quale motivo effettivamente si chiude la sede sita nella zona industriale di Modugno.
Incalzanti, poi, sono i dubbi posti dal consigliere capogruppo Domenico Damascelli e dalla consigliera Carmela Rossiello: “Vorremmo sapere se l'Amministrazione Comunale di Bitonto stia seguendo attentamente la vertenza Bridgestone, che vede direttamente coinvolte centinaia di famiglie bitontine, circa 300 assunte direttamente dalla casa madre e tante altre dipendenti di aziende che lavorano per l’indotto relativo. Si ritiene opportuno e necessario che anche il Comune di Bitonto sia attore nella vertenza Bridgestone con una attiva e concreta partecipazione ai tavoli istituzionali?”.
La proposta avanzata dai due consiglieri del Pdl, in chiusura di documento, è finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza alla dolorosa questione. “Crediamo sia fondamentale convocare d'urgenza un Consiglio Comunale monotematico al fine di istituzionalizzare il disagio che stanno attraversando i nostri concittadini, elaborare documenti, mozioni e ordini del giorno affinché giunga forte ai vertici anche la voce della comunità bitontina”, conclude Damascelli.
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